giovedì 30 dicembre 2010

Lo sfincione paleimmitano

Sono in ritardo! in arciritardissimo!!!
mi sento molto Bianconiglio in questo periodo e voi?
ecco, oggi ad esempio, mentre stavo per uscire per andare a prendere gli ultimi ingredienti per i miei dolci di Capodanno (dopo aver fatto un po' di pulizie sommarie...) mi sono ricordata che avevo da pubblicare la ricetta per la rossa!!! oggi è l'ultimo giorno del suo contest... e quindi: mondo fermati! ed eccomi qua! ma bando alle ciance...ho poco tempo ed è tardi! è tardi!



Se c'è una regione che, a mio modesto parere, merita il titolo di miss cibo di strada, questa è la Sicilia. Dite che sono di parte? beh, se per caso vi capita di fare una gita turistica a Paleimmo, cercatevi una bella lapa che vende u sfinciuni: non perdetevi questa delizia, per niente al mondo!
Assaporerete una focaccia moibbida moibbida e dai gusti contrastanti. I chili di cipolla presenti sul vostro trancio neanche si sentiranno, il nostro caciocavallo vi pizzicherà un po' la lingua, e vi farete stordire, ma solo per pochi secondi, dal gusto prepotente dell'acciuga.
Ecco, io ho provato a descrivervi la sensazione che si prova addentando lo sfincione e ho provato anche a cucinarlo con il mio modesto (ma dignitosissimo) forno elettrico. A Palermo, però, lo sfincione è tutta un'altra cosa: sarà il tasso di umidità, l'acqua e chissà quale altra fortunata combinazione di elementi...ma veramente, non perdetevi questa meraviglia.

Ed ecco la ricetta:
per l'impasto:
450 gr semola rimacinata
400 ml di acqua
1 cucchiaio di olio evo
5 gr sale
10 gr lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero

Versate la farina in un capiente contenitore (o sul tavolo da lavoro se preferite) e formate una cavità dove scioglierete il lievito con lo zucchero. A poco a poco aggiungete l'acqua a temperatura ambiente o appena tiepida (tenetene da parte 50 ml) e mescolate: ci vogliono muscoli o un impastatrice... l'impasto è infatti mooooolto idratato e si fa decisamente fatica a impastare.

Dopo 10 minuti aggiungete la rimanente acqua dove avrete disciolto il sale, contiunate a mescolare finchè l'impasto non sara' liscio ed o
mogeneo e aggiungete l'olio.
Fate lievitare in luogo caldo e non ventilato fino al raddoppio.

Prepariamo la salsa:
3 grosse cipolle bianche
700 ml di conserva di pomodoro
una punta di sale e una puntina di zucchero
olio qb

tagliate le cipolle a fette e fatele ammorbidire in un tegame con l'acqua: una volta che queste saranno morbidissime, aggiungete un po' d'olio e lasciate cuocere ancora per una decina di minuti.
Aggiungete la salsa e regolate di sale e zucchero. Fate cuocere fino a che la vostra salsa non si sia ristretta


Controlliamo adesso il nostro impasto. E' raddoppiato? bene! disponiamo l'impasto in una teglia oliata, due teglie se non vi piace la pizza troppo alta come me...
disponiamo su di essa delle fettine di caciocavallo, qualche acciuga spezzettata e sopra la nostra salsa. Infine spolveriamo con pangrattato e inforniamo alla massima temperatura che il nostro forno raggiunge per 20 minuti (tanto ci mette il mio forno ma è possibile che vi occorra una manciata di minuti in più, quindi controllate!!!)
ahhhh! Palermo! quanto mi manchi!!!

se non si fosse capito con questo post partecipo al contest di Giulia:


Edit del 30 Gennaio: sono strafelice di aver vinto il contest con questa ricetta!!! i prodotti Ortocori sono buonissimi e ringrazio la ditta per aver messo in palio questo goloso premio e ringrazio Giulia per aver voluto provare questa ricetta!

giovedì 23 dicembre 2010

zucchero aromatizzato

Posto una cosina veloce veloce perché come tutti i foodies sono un pochetto indaffarata...
avete gia' pensato ai regali di Natale? quanti chili di biscotti avete preparato?!? per rendere il Natale dei vostri cari ancora più dolce perché non abbinarci un sacchettino di zucchero aromatizzato?
potete usare dello zucchero semolato o dello zucchero di canna e aggiungervi quello che più vi ispira!
questo zucchero si prepara in un attimo e dopo alcuni giorni è pronto per aromatizzare dolci, biscotti, creme o per rendere speciale il vostro tè preferito!
una ricetta chiaramente non c'è: potrete aggiungere a vostro gustovaniglia, zenzero, agrumi disidratati etc.
io l'ho preparato con chiodi di garofano, cannella e anice stellato, un profumo meraviglioso!
...e spero che chi l'ha ricevuto lo abbia apprezzato!


mercoledì 15 dicembre 2010

Riso con carciofi, castagne e salsiccia

Nei giorni scorsi mi è arrivato un bel pacco dalla Sicilia e no, niente cassatine e frutta martorana...a me mandano sempre deliziose conserve e verdura e frutta di stagione. Non che viva in chissà quale remoto angolo del pianeta...a Bologna si trova tutto, certo, ma se la frutta e la verdura la sceglie mio papà, ecco potete starne certi che avrete la migliore merce reperibile!!! Non potevo non farci un gustosissimo risotto:

ingredienti per due persone:
2 carciofi
sei castagne
100 gr di salsiccia
un pezzetto di cipolla
olio extravergine di oliva
brodo vegetale q.b.
una tazzina di vino
180 gr di riso baldo
un tocchetto di burro
sale e pepe q.b.

procedimento:
togliamo le foglie più esterne dei carciofi, tagliamo le punte e li dividiamo a metà. Eliminiamo con un coltello eventuale barbetta interna, e togliamo via la parte piu' esterna del gambo e eventuali altre foglie dure. Tagliamo a fettine e mettiamo i carciofi in un contenitore con acqua e limone.
Stufiamo la cipolla tagliata a pezzettini in una cassruola e nel frattempo sbollentiamo le castagne per qualche minuto.
Aggiungiamo alla cipolla i carciofi insieme ad un filo d'olio. Lasciamo cuocere a fiamma bassa per  cinque minuti. Nel frattempo peliamo le nostre castagne e le tagliamo a pezzetti. 
Aggiungiamo la salsiccia tagliata in piccole parti e le castagne e lasciamo cuocere per altri cinque minuti. 
Versiamo il riso e sfumiamo con il vino. Alziamo un po' la fiamma e irroriamo il riso di brodo caldo, regoliamo di sale e se si vuole di pepe e cuociamo per quindici minuti. A fine cottura mettiamo un pezzetto di burro, impiattiamo e...a tavola!
Un risotto veramente gustoso, sono sicura anche in versione vegetariana!

lunedì 13 dicembre 2010

La cuccìa per S. Lucia

Il 13 Dicembre i panettieri siciliani riposano...perché per Santa Lucia da noi si mangia il grano, ma solo integro, niente farina e niente cibi che la contengono: 
quello che non puo' mancare in ogni famiglia siciliana è la cuccìa, un cibo votivo che si mangia ormai da più di due secoli:
narra la leggenda che nel 1646, durante la dominazione spagnola, la Sicilia fu colpita da una pesante carestia  e che proprio il 13 dicembre arrivasse sulle coste siciliane (alcune leggende vedono Siracusa come città protagonista, altre Palermo) una nave carica di frumento: il grano venne distribuito alla popolazione affamata che non perse tempo a macinarlo, ma lo mangiò così, dopo averlo bollito.
E la cuccìa (da cucciu/cocciu = chicco) altro non è che frumento bollito...arricchito di tutto quello che vi viene in mente...
Io l'ho cucinata come la prepara la mia dolce mamma che mandandomi un bel pacchettone pieno di leccornie sicule (i carciofi e le olive di papà, la nostra tuma, le arance etc) si è ricordata di mettermi dentro anche un po' di grano (che mica è così facile trovare il grano non macinato qui a Bologna!!!)

ingredienti per quattro porzioni (piccole...):
200 gr di grano
50 gr di ceci
2-3 foglie di alloro
sale un pizzico
scorza d'arancia

Si mette a mollo il grano in acqua fredda per tre giorni cambiando l'acqua ogni giorno. 
La sera prima che cuoceremo la nostra cuccìa ammolliamo anche i ceci. Il giorno seguente (noi la si cuoce il 12 sera) mettiamo il grano e i ceci in una pentola e li copriamo d'acqua (anche più di due terzi d'acqua), aggiungiamo qualche foglia di alloro, un pizzichino di sale e lasciamo cuocere per due ore e mezza a fuoco basso (se la si vuole con i chicchi molto aperti si prolunga la cottura).
Passato questo tempo, si spegne il fuoco, si aggiunge la scorza di un'arancia (siciliana ovviamente) si copre la pentola con una coperta di lana, affinché il grano continui a cuocere e ad ammorbidirsi.
L'indomani la si mangia come si vuole! la si scalda un po' e si aggiunge qualche "arricchimento": io ho utilizzato un po' di ricotta e dello zucchero;
tra i condimenti che vanno per la maggiore:
- cannella
- vin cotto
- miele
- cioccolato
Esiste anche una versione salata, ma quella ve la mostra la mia amica Luna!

questo piatto mi piace soprattutto perché fa parte del  nostro folklore (non sono tanto religiosa...) e come tutte le cose legate alle proprie radici va ricordata con dignità e rispetto! viva le tradizioni!

sabato 11 dicembre 2010

mandorle pralinate

Avete presente le mandorle che si trovano alle fiere?
uguali!!!
sono buonissime, facili da fare (ma provatene a fare in piccole quantità se non avete mai giocato con lo zucchero e la caramellatura, perchè non è proprio intuitivo il momento in cui le mandorle si possono togliere dal fuoco...).
E' un ottima idea regalo per un Natale dolcissimo!
la ricetta è di Marijet e la trovate qui. Vi faccio copia e incolla:

Queste sono le classiche mandorle che vengono vendute sulle bancarelle durante le feste popolari e le sagre.
E' possibile utilizzare anche nocciole e arachini ma condizione fondamentale è che non siano tostate e con la loro classica pellicina (altrimenti lo zucchero non attacca!)

500 gr. di mandorle con la pellicina
500 gr. di zucchero
un cucchiaino raso di cacao amaro
un cucchiaio di acqua.

Mettere tutti gli ingredienti in un tegame largo e cominciare a mischiare a fiamma molto bassa con un cucchiaio di legno.
Inizialmente lo zucchero tendera' a cristallizzarsi.
Non smettere mai di mischiare.
Successivamente tendera' a scioglieri, mischiare sempre fin quando lo zucchero completamente sciolto come per magia tendera'a ricristallizzarsi attaccandosi alle mandorle, che si separeranno tra loro.
Quando tutto comincia a scoppiettare e' il momento di togliere dal fuoco (attentissimi perche' se non tirate via al momento giusto otterrete mandorle carbonizzate :))
Lasciar raffreddare su carta forno.


provatele!!!

martedì 7 dicembre 2010

Sette veli


Ok, è vero, ci si mette un saaaacco di tempo a preparare questo dolce: 
io ve lo consiglio solo per eventi importanti e con tanti invitati (nel mio caso il compleanno della mia amica Liala), perchè nonostante sia una torta deliziosa, proprio non si ce la fa a mangiarne più di una fettina; non lo dico solo perchè non impazzisco per il cioccolato: è veramente una bomba!!! pero' dà le sue soddisfazioni!
per la ricetta mi sono affidata alle cioccolatose mani dello Ziopiero (che tra l'altro, Zio, ho appurato che è copiatissima in giro senza manco una citazioncina piccolina...) e nonostante stia facendo copia e incolla (tutto ciò che è scritto in blu è copiato paro paro dallo Zio) per scrivere questo post ci ho impiegato un'eternità (quindi prendetevi un weekend per preparare la setteveli...)!
ok, vi ho spaventato abbastanza? veniamo al sodo e partiamo: 

la sette veli è nata a Palermo, presso una rinomata pasticceria, la pasticceria Cappello. Se volete vedere l'originale sbirciate qui!
Questo trionfo di calorie si chiama così perché composta da sette strati  (ma ognuno si senta libero di farne uno in più o uno in meno; io in realtà ne ho contati otto con la glassa)

Per assemblare la sette veli vi serviranno:
- tre dischi di pan di spagna al cacao (sentitevi liberi di fare la ricetta che meglio vi riesce!)
- base pralinata
- bavarese 
- bavarese al cioccolato
- bavarese alla nocciola 

Vi servirà, inoltre, del pralinè, una crema di mandorle e nocciole che potete tranquillamente farvi in casa (ma occorre un macinacaffè o un ottimo mixer).
Io ho seguito la ricetta di Tuki che vi riporto:
  • Facciamo il pralinè:
Ingredienti:
100 gr di mandorle
100 gr di nocciole
200 gr di zucchero
60 gr di acqua
Versare l’acqua e lo zucchero in una pentola a fondo spesso, portare a bollore senza mescolare; quando il caramello incomincia a prendere colore, versarvi le mandorle e le nocciole e mescolare continuamente. Il caramello, ad un certo punto, si solidificherà assumendo un aspetto sabbioso, poi riprenderà a sciogliersi; non appena assumerà il colore caratteristico, toglierlo dal fuoco e versarlo subito su carta da forno, facendo molta attenzione a non ustionarsi. Quando il croccante sarà completamente freddo, spezzettarlo e frullarlo a lungo con un mixer, fino ad ottenere una crema densa e liscia. Versare in un barattolo e conservare in frigo.

Prima di procedere, accertarvi di avere spazio sufficiente in freezer per una torta bella grossa...
Pronti? ok.
  • Cuociamo il nostro pan di spagna.
Conserviamolo avvolto in un cannovaccio (io ne ho alcuni apposta, che lavo solo con acqua e sapone e poi facendoli bollire, in modo che non abbiano residui di profumi e altre porcherie).
  • Facciamo la base pralinata
per la base pralinata, che diverrà uno dei "sette veli",  non ho seguito la ricetta dello zio Piero solo perchè non avevo i fiocchi di mais integrali...ho fatto questa che ho preso dalla rete, ma non mi è piaciuta molto perché aveva la consistenza del polistirolo... ma forse ho sbagliato qualcosa io...questa la ricetta:
base pralinata: 
200 gr di cioccolata fondente
130 latte
150 gr di pralinato 
200 gr  wafer 
cito dall'autrice: "Mescolare alla cioccolata sciolta a bagnomaria il pralinato
e poi i biscotti rotti con le mani.  Disporre a cucchiaiate dentro al cerchio con cartaforno, distendendo cercando di livellare il composto. Ve lo dico subito: non e' cosa semplice, ma anche se venisse accartocciato come il mio, vi garantisco che andra' benissimo lo stesso, perche' sopra ci andra' la mousse e si riuscira' a livellare lo strato successivo. Mettere in frigo per qualche ora".

La prossima volta faccio quella dello zio, cioè questa:
base pralinata di Zio Piero:
120 gr cioccolato fondete
60 gr fiocchi di mais integrali
50 gr mandorle pralinate
Un po’ di burro


"Scaldate i cereali con del burro (poco), quindi tritateli grossolanamente insieme alle mandorle pralinate. Unite il cioccolato fondente fuso e aiutandovi con una spatola appiattite il disco sulla carta da forno (dove precedentemente avrete disegnato la circonferenza); in breve il cioccolato si solidificherà. Sistematelo quindi nel congelatore".
  • Facciamo la base per le bavaresi:
dobbiamo ottenere tre ciotole di bavarese diversa; lo Zio lo spiega benissimo (e io copio...); la base la prepariamo un giorno prima del montaggio della torta:

BASE PER LE BAVARESI:

250 gr latte
100 gr zucchero
35 gr amido di mais
2 tuorli
essenza di vaniglia

Preparate la base come preparereste una qualsiasi crema.

La pasta di nocciole la potete ottenere semplicemente tritando in un mixer 75 gr di nocciole tostate e spellate. Il risultato deve risultare un composto molto denso e cremoso, possibilmente privo di bricioline.
Adesso, si riassetta la cucina e si va a nanna o si fanno altre attività non inerenti la nostra torta...


Bene, dopo una bella dormita, riprendiamo forza e 
  • prepariamo le tre bavaresi:

Ammollate 8 gr di colla di pesce, strizzateli per bene e uniteli ad una parte della base di bavarese, precedentemente scaldata. Quindi unite la parte rimanente della base di bavarese.
Questo composto vi servirà a fare le tre bavaresi successive:




BAVARESE AL CIOCCOLATO:

125 gr base bavarese
120 gr cioccolato fondente 70%
250 gr panna montata


Fate sciogliere a bagno maria il cioccolato ed aggiungerlo alla bavarese di base. Quando il composto si sarà freddato, incorporate la panna montata.

BAVARESE ALLA NOCCIOLA:
150 gr base bavarese
75 gr pasta nocciole
(basta macinare le nocciole fino a polverizzarle)
250 gr panna montata
Aggiungete alla bavarese di base la pasta di nocciole; se la bavarese è troppo solida, potete frullarla con le lame di un mixer. Incorporate anche qui la panna montata.

BAVARESE SEMPLICE:
Il rimanente della base bavarese
130 gr panna montata

  • Ci manca "solo" la glassa:

La ricetta di glassa che va per la maggiore e che io (è lo Zio che parla, eh!) preferisco è quella comunemente nota con il nome di "Glassa Fagiotto", che qui riporto:
175 gr acqua
150 gr panna
225 gr zucchero
75 gr cacao amaro
8 gr colla di pesce ammollata in acqua fredda

Mescolate per bene polveri e liquidi e portate ad una temperatura intorno ai 103/104°.

Fate raffreddare fino ad una temperatura di 50° . Unite la colla di pesce, precedentemente ammorbidita in acqua fredda e strizzata per bene.

Nel frattempo preparatevi un ciotolone, una griglia e un coppa pasta (o qualcosa di simile).

Non appena la temperatura della glassa arriva a 35°, togliete dal congelatore la torta, posizionatela come nella foto che segue e iniziate a versare la glassa; fate in modo che coli per bene lungo i lati.

Si, la glassa Fagiotto è una genialata; rispetto alla glassa a specchio rimane morbida, ma ciò è un bene perché se per sbaglio ci capita di rovinarla con le mani o con dei cucchiai volanti (perchè a voi non vi volano i cucchiai in cucina?), basta passarci un pochetto d'acqua che torna magicamente lucida come prima!
  • Bene, siamo giunti al montaggio della torta (dopo tutta 'sta fatica, vi sembrerà una passeggiata...)

In una teglia circolare a cerniera (quella in cui abbiamo cotto il pds, cosi' abbiamo tutto a misura) disponiamo:
- strato di pan di spagna
- 1° bavarese
- strato di pan di spagna
- 2° bavarese
- base pralinata
- 3° bavarese
- strato di pan di spagna


Lo Zio ha utilizzato una sac a poche per disporre i vari strati di bavarese, io che sono grezza, dentro fuori e anche di più, l'ho semplicemente spalmata sui vari strati "solidi" con un cucchiaio...
Mettiamo la nostra torta in congelatore, attendiamo che si solidifichi.
Dopo un paio d'ore potremmo togliere il cerchio della tortiera dalla nostra delizia e versarvi la glassa.
La glassa è molto liquida, quindi mettete un contenitore sotto la torta sopraelevata (io la metto sulla griglia del micro) in modo da raccogliere tutta la glassa che cola (che riverserete tranquillamente sulla torta...).
Liala al taglio della torta: inquietante con quel coltello, eh?
Una volta glassata la torta la rimettiamo in freezer e la tiriamo fuori 30 minuti/1 ora prima di consumarla a seconda della temperatura...
beh? come vi sembra? io ho già in mente una variante...



LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...