lunedì 16 novembre 2015

Considerazioni sparse post raduno AIFB 2015

Sono da poco tornata a casa dal bellissimo raduno dell'Associazione Italiana Food Blogger dal quale faccio parte con entusiasmo praticamente dalla sua nascita e sto ancora riordinando idee e emozioni ma sentivo l'esigenza di fissare i punti salienti di cui abbiamo discusso.
Alessandra Gennaro, consigliere AIFB e Anna Maria Pellegrino, presidente AIFB aprono i lavori
Con i nostri relatori di eccezione, abbiamo parlato dell'importanza di tornare a discutere di cibo in maniera concreta, senza spettacolarizzazioni e effetti speciali, come ha tenuto a sottolineare Paolo Petroni, presidente dell'Accademia Italiana della Cucina.

Paolo Petroni, Alessandra Gennaro, Anna Maria Pellegrino, Sara Bardelli
Si è parlato anche della necessità di dare voce ai cuochi veri, quelli che passano le giornate nelle loro cucine ed è stato suggellato un protocollo d'intesa con la Federazione Italiana Cuochi che mi riempie di orgoglio e con la quale faremo cose straordinarie.
Anna Maria Pellegrino e Rocco Pozzulo,  presidente della Federazione Italiana Cuochi

Mi sono immediatamente ritrovata tra gli scopi dell'AIFB che quest'anno si manifestano in un importante progetto, il Calendario del Cibo Italiano, un progetto che ci accompagnerà per tutto il 2016 e che ci permetterà di conoscere ed approfondire i  piatti del nostro paese e molto altro, sotto il segno delle tre T della cucina italiana: tradizione, testimonianza, territorio. 
Parliamo di prodotti, terra e agricoltura con Sergio Rossi e Pasquale di Lena,
esperti di gastronomia e territorio e scrittori 
Sarà certamente una bella sfida, considerata la ricchezza del nostro panorama enogastronomico, che da Nord a Sud si differenzia per mille ragioni storico-culturali e si unisce sotto un unica bandiera di cui si può essere solo fieri. Mai come adesso è importante ribadire come ciò che mangiamo è frutto di incontri e di influenze con il mondo intero ed è d'obbligo essere riconoscenti a tutti i popoli che hanno reso grande la nostra cucina. 
Alessandra Guigoni, antropologa e editorialista, e il cibo della festa nel calendario rituale italiano
Grazie a questo bellissimo viaggio avremo l'occasione di prendere consapevolezza del fatto che noi italiani siamo il frutto di diverse culture perché essere "testimoni del cibo è essere testimoni di civiltà" (cit. Alessandra Gennaro): forse mangiare felafel non è simbolo di apertura o esempio di multiculturalità, ma bisogna ammettere che è stata davvero una fortuna che ad un certo punto nella storia il popolo italico ha reso proprie usanze e materie prime provenienti da terre lontane adattandole ai propri costumi: cosa sarebbe la nostra gastronomia senza il riso, la polenta, la pasta essiccata, il pomodoro o la patata? 
Ci tengo molto a fare chiarezza su questo punto, altrimenti ci finisce come i leghisti, che denigrano un prodotto della nostra tradizione gastronomica culturale siciliana di importazione araba a favore di un prodotto di derivazione americana, portata in Europa da Colombo e usata inizialmente come pianta ornamentale, poi come foraggio per le bestie e infine come piatto destinato all'alimentazione dell'uomo di razza italica del nord. D'altronde, le tradizioni si costruiscono, non sono qualcosa di statico e immutabile, come ribadisce Danilo Gasparini, insegnante di Storia dell'Agricoltura e Storia dell'alimentazione all'Università di Padova.
Danilo Gasparini e la tradizione come processo culturale
Allo stesso modo, le tradizioni religiose, pagane e cristiane, hanno giocato un ruolo fondamentale nelle nostre abitudini alimentari e nella diffusione di certi prodotti che consumiamo tutt'oggi in determinati periodi dell'anno: la cuccìa per S. Lucia, le lenticchie beneaugurali a Capodanno, il vasto repertorio dei "dolci dei morti" per il due novembre, la colomba a Pasqua e così via.
Laura Fenelli, storica dell’Arte al Kunsthistorisches Institut di Firenze e l'affascinante storia di S.Antonio Abate
Il Calendario del Cibo Italiano sarà tutto questo e molto altro e sicuramente renderà interessanti e golose tutte le giornate del prossimo anno e spero serva a far comprendere che l'Italia è meravigliosa in ogni regione, ognuna con le proprie ricchezze ed eccellenze gastronomiche.

Altre foto del raduno sulla mia pagina Facebook












5 commenti:

  1. grazie Stefania. mi è piaciuto e condivido il tuo scritto. davvero molto
    (non riesco a commentare come mogliedaunavita e lo faccio come anonima ma sono silvialanconelli)

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  2. Stefania un bellissimo articolo, complimenti. Nieri Sonia.

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  3. Grazie Stefania di questo tuo sentito racconto :) per noi è molto importante
    E poi, è sempre bello esserci, tutti insieme
    A presto!

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  4. Che bel resoconto complimenti! Buon inizio settimana

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