La prima volta che sentii parlare del Viaggio verso Expo era Marzo 2015, quasi sei mesi fa.
A parlarcene fu un entusiasta Alessio Malaguti, consigliere dell'associazione Chef to Chef e cuoco della Trattoria La Rosa 1908 durante una delle lezioni del corso di Tecnico superiore delle produzioni enogastronomiche tipiche che sto quasi per terminare. Poche settimane dopo ci trovammo all'Antica Corte Pallavicina, dove il presidente di Chef to Chef ci spiegò per filo e per segno quest'incredibile avventura che avrebbe coinvolto tutta l'Emilia Romagna. Il progetto era ancora in fase larvale, ma è incredibile come quell'idea dello chef Spigaroli si sia realizzata esattamente come era stata immaginata.
Settembre è il mese in cui la Regione Emilia Romagna arriverà all'Expo e Spigaroli, con l'atteggiamento illumininistico tipico dei parmensi, e con la benedizione dell'assessore all'agricoltura, caccia e pesca, Silvia Caselli, ha pensato di arrivarci attraverso una "marcia" trionfale, percorrendo tre diverse strade della regione alla scoperta di tutte le infinite risorse enogastronomiche del territorio:
1) le vie d’acqua, attraverso le motonavi Principessa e Stradivari, trasformate per l'occasione in ristoranti stellati pronti ad ospitare cento persone per una cena suggestiva sul Fiume Po e sul Mar Adriatico;
2) la via di terra rappresentata dalla Via Emilia, attraversata dai Food Truck, delle cucine su strada dove i cuochi di Chef to Chef faranno assaggiare le loro specialità e dalle bicitriciclo, dei banchi d'assaggio dei migliori prodotti della regione;
3) l’Alta Via dei Parchi. un itinerario escursionistico, da Rimini a Piacenza, fatto di storia, di cultura gastronomica e di incantevoli borghi appenninici.
Il viaggio verso Expo ora è realtà e quest'enorme carovana viaggiante sta coinvolgendo cuochi e produttori, città e paesi interi, esperti e curiosi di buon cibo, attraverso tappe non sempre convenzionali come quella di ieri al porto fluviale di Mezzani (PR) che mi ha permesso di scoprire il Po come mai l'avrei immaginato.
A bordo della motonave siamo stati accolti dai ragazzi dell'Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme (Pr), che hanno gestito l'intero servizio da veri professionisti. Il docente di sala/bar che era con loro, Michele Tancredi, ne deve davvero essere orgoglioso.
Durante l'aperitivo, il capitano Giuliano Landini ci ha cojdotto fino a Casalmaggiore: per me è stata davvero un'incredibile esperienza quella di poter percorrere un fiume dalla storia millenaria, sede di scambi commerciali fin dall'epoca romana.
La cena è stata un susseguirsi di piatti strepitosi e di buon vino dell’Enoteca regionale presentati dai sommelier AIS. Il mio piatto preferito? La golosissima bruschetta con crema di Parmigiano Reggiano DOP, pesto di rucola e Prosciutto Crudo di Parma DOP di Silverio Cineri.
La creatura si è mangiata tutto il piatto di tortelli di Parmigiano Reggiano DOP al profumo di lavanda, noce moscata e granella di mandorle di Aurora Mazzucchelli. In realtà s'è mangiato anche qualcuno dei miei tortelli...
Devo dire che io e il mio compagno eravamo piuttosto preoccupati che il quasi quattrenne non avrebbe retto una serata così lunga e una cena con tutte quelle portate, ma tra i giri in lungo e in largo per la Stradivari e qualche gioco si è divertito parecchio!
Il mio compagno ha apprezzato soprattutto il filetto di suino nero di Parma inframezzato di Culatello di Zibello e Tosone: io ho intanto scoperto il Tosone, incredibile non averne mai sentito parlare prima! Il tosone si ottiene dalla rifilatura effettuata sulle forme di Parmigiano prima di essere messo in salamoia: una volta messo nelle apposite fascere, la forma viene rifilata con un coltello e dalle eventuali eccedenze nasce il tosone, una striscia di formaggio lunga e sottile creata dalla pressione della lama sul formaggio ancora tenero.
A me è particolarmente piaciuto il vino in abbinamento, uno strepitoso Sangiovese di Romagna Superiore DOC 2010 di Villa Venti.
Sul dolce tutti d'accordo. Il maestro Gino Fabbri ci ha lasciato tutti senza parole con la crema di riso alla vaniglia, pesto di amarene alla rosa e croccante di sbrisolona di riso e gelèe di Lambrusco.
Davvero una bellissima esperienza che consiglio a tutti! Per vedere tutte le foto, andate qui , sulla mia pagina Facebook e poi controllate le tappe, siamo ancora a metà viaggio e partecipate! dimostriamo tutti insieme che qui in Emilia Romagna abbiamo ancora voglia di fare, di stare insieme e soprattutto di saper apprezzare i nostri meravigliosi prodotti! questo è davvero il caso in cui il viaggio è ben più importante della meta!
Ci vediamo il primo settembre a Bologna in montagnola!
A parlarcene fu un entusiasta Alessio Malaguti, consigliere dell'associazione Chef to Chef e cuoco della Trattoria La Rosa 1908 durante una delle lezioni del corso di Tecnico superiore delle produzioni enogastronomiche tipiche che sto quasi per terminare. Poche settimane dopo ci trovammo all'Antica Corte Pallavicina, dove il presidente di Chef to Chef ci spiegò per filo e per segno quest'incredibile avventura che avrebbe coinvolto tutta l'Emilia Romagna. Il progetto era ancora in fase larvale, ma è incredibile come quell'idea dello chef Spigaroli si sia realizzata esattamente come era stata immaginata.
Settembre è il mese in cui la Regione Emilia Romagna arriverà all'Expo e Spigaroli, con l'atteggiamento illumininistico tipico dei parmensi, e con la benedizione dell'assessore all'agricoltura, caccia e pesca, Silvia Caselli, ha pensato di arrivarci attraverso una "marcia" trionfale, percorrendo tre diverse strade della regione alla scoperta di tutte le infinite risorse enogastronomiche del territorio:
1) le vie d’acqua, attraverso le motonavi Principessa e Stradivari, trasformate per l'occasione in ristoranti stellati pronti ad ospitare cento persone per una cena suggestiva sul Fiume Po e sul Mar Adriatico;
2) la via di terra rappresentata dalla Via Emilia, attraversata dai Food Truck, delle cucine su strada dove i cuochi di Chef to Chef faranno assaggiare le loro specialità e dalle bicitriciclo, dei banchi d'assaggio dei migliori prodotti della regione;
3) l’Alta Via dei Parchi. un itinerario escursionistico, da Rimini a Piacenza, fatto di storia, di cultura gastronomica e di incantevoli borghi appenninici.
Il viaggio verso Expo ora è realtà e quest'enorme carovana viaggiante sta coinvolgendo cuochi e produttori, città e paesi interi, esperti e curiosi di buon cibo, attraverso tappe non sempre convenzionali come quella di ieri al porto fluviale di Mezzani (PR) che mi ha permesso di scoprire il Po come mai l'avrei immaginato.
A bordo della motonave siamo stati accolti dai ragazzi dell'Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme (Pr), che hanno gestito l'intero servizio da veri professionisti. Il docente di sala/bar che era con loro, Michele Tancredi, ne deve davvero essere orgoglioso.
Durante l'aperitivo, il capitano Giuliano Landini ci ha cojdotto fino a Casalmaggiore: per me è stata davvero un'incredibile esperienza quella di poter percorrere un fiume dalla storia millenaria, sede di scambi commerciali fin dall'epoca romana.
La cena è stata un susseguirsi di piatti strepitosi e di buon vino dell’Enoteca regionale presentati dai sommelier AIS. Il mio piatto preferito? La golosissima bruschetta con crema di Parmigiano Reggiano DOP, pesto di rucola e Prosciutto Crudo di Parma DOP di Silverio Cineri.
La creatura si è mangiata tutto il piatto di tortelli di Parmigiano Reggiano DOP al profumo di lavanda, noce moscata e granella di mandorle di Aurora Mazzucchelli. In realtà s'è mangiato anche qualcuno dei miei tortelli...
Devo dire che io e il mio compagno eravamo piuttosto preoccupati che il quasi quattrenne non avrebbe retto una serata così lunga e una cena con tutte quelle portate, ma tra i giri in lungo e in largo per la Stradivari e qualche gioco si è divertito parecchio!
Il mio compagno ha apprezzato soprattutto il filetto di suino nero di Parma inframezzato di Culatello di Zibello e Tosone: io ho intanto scoperto il Tosone, incredibile non averne mai sentito parlare prima! Il tosone si ottiene dalla rifilatura effettuata sulle forme di Parmigiano prima di essere messo in salamoia: una volta messo nelle apposite fascere, la forma viene rifilata con un coltello e dalle eventuali eccedenze nasce il tosone, una striscia di formaggio lunga e sottile creata dalla pressione della lama sul formaggio ancora tenero.
A me è particolarmente piaciuto il vino in abbinamento, uno strepitoso Sangiovese di Romagna Superiore DOC 2010 di Villa Venti.
Sul dolce tutti d'accordo. Il maestro Gino Fabbri ci ha lasciato tutti senza parole con la crema di riso alla vaniglia, pesto di amarene alla rosa e croccante di sbrisolona di riso e gelèe di Lambrusco.
Davvero una bellissima esperienza che consiglio a tutti! Per vedere tutte le foto, andate qui , sulla mia pagina Facebook e poi controllate le tappe, siamo ancora a metà viaggio e partecipate! dimostriamo tutti insieme che qui in Emilia Romagna abbiamo ancora voglia di fare, di stare insieme e soprattutto di saper apprezzare i nostri meravigliosi prodotti! questo è davvero il caso in cui il viaggio è ben più importante della meta!
Ci vediamo il primo settembre a Bologna in montagnola!
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