venerdì 27 gennaio 2012

Il giorno della memoria e l'erbazzone sicilianizzato


   Come si fa a sicilianizzare un erbazzone? aggiungete una bella manciata di aulive niure, di quelle belle grosse e succose che ci sono in Sicilia e il gioco è fatto!
   L'erbazzone, una delle tante meraviglie frutto della cucina povera, è una torta salata fatta con pasta non lievitata farcita preparata con ingredienti semplici con bietole e altre verdure a foglia verde saltate con lardo in varie forme e chili di parmigiano reggiano.
Questa specialità della tradizione rurale emiliana veniva anticamente cotta al forno dentro una teglia circolare chiamata sol, "sole", uno stampo di rame di misura variabile e in dialetto viene chiamato anche Scarpazoun, "scarpazzone" perché preparato dai contadini con il fusto bianco della bietola detta "scarpa".
Ci sono poi numerose varianti: alcune prevedono l'aggiunta di ricotta, altri, come l'erbazzone montanaro,  il riso, come nella preparazione della mia amica ostessa!
La mia versione è un po' più light: il vero erbazzone è, a mio modestissimo parere, davvero goloso ma decisamente pesante da digerire, proprio per la massiccia presenza di grassi di origine animale nella pasta e nel ripieno. Ho pensato così di "alleggerirlo" eliminando i grassi animali previsti nella farcia. Ecco dunque una versione quasi vegetariana di questa specialità reggiana che a breve potrà vantarsi del marchio igp: quasi perché la sfoglia è fatta con lo strutto, come vuole la tradizione, ma volendo si può sostituire con l'olio. Volendo però... io preferisco lo strutto che rende la pasta fragrante e friabile!



Ingredienti per una teglia circolare da 32 cm:
  • 300 gr farina
  • 60 gr di strutto
  • acqua quanto basta (circa 150 ml)
  • un pizzico di sale
Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere una palla liscia che andrà fatta riposare in frigo per un'ora o più avvolta da pellicola.
Ripieno:
  • 1.500 gr di erbette a piacere (io ho utilizzato bietole, spinaci e cicoria)
  • 10-15 olive nere denocciolate
  • 150 gr di parmigiano grattugiato
  • un paio di spicchi d'aglio
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Pulire, lavare, tagliare grossolanamente e infine lessare le verdure. Strizzare bene e ripassare in una padella idove abbiamo dorato l'aglio insieme alle olive tagliate a metà e denocciolate . Saliamo e pepiamo. Spegniamo la fiamma e aggiungiamo il parmigiano.

Riprendiamo la pasta e dividiamo l'impasto in due. Stendiamo e rivestiamo una teglia circolare bassa: la sfoglia deve fuoriuscire dalla teglia. Disponiamo su di essa anche il ripieno. Stendiamo il resto della pasta, dev'essere grande abbastanza da  coprire la teglia. Adagiamo la sfoglia e con il mattarello facciamo pressione sulla teglia in modo che le due sfoglie aderiscano l'una all'altra sigillando il ripieno.
Inforniamo per 30-40 minuti a 180°.
L'erbazzone a me piace ben caldo, ma volendo si può anche mangiare freddo ed è un ottimo prodotto da surgelare.

Vi lascio con  una poesia, una canzone e un link, un piccolo tributo a questa giornata importante:

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare."


Bertold Brecht (?)

Le stesse parole le ritroviamo nel testo di una canzone di un gruppo che amo particolarmente:

"when you hear the marching drum you know your time soon come your time soon come
dem come for de rasta and you say nothing
dem come from the muslims you say nothing
dem come for the anti-globalist you ay nothing
dem even come for the liberals and you say nothing
dem come for you and will speak for you?
who will speak for you?"



Il mio augurio è che oltre a "non dimenticare" ci svegliamo tutti quanti e cominciamo a combattere veramente la cultura dell'odio così tanto radicata nella nostra società moderna.



12 commenti:

  1. Quanto hai ragione!!! Ma svegliarsi è più difficile di quanto sembri, o almeno uno ci prova, ma si chiede sempre se la sua goccia nel mare possa davvero servire a cambiare le cose...
    io adoro l'erbazzone e convengo con te che l'uso dello strutto dia alla sfoglia una marcia in più... buona! Mi piace un sacco questa tua versione e ho giusto qualche erbetta in frigo attesa d'esser sistemata a dovere... quasi quasi mi cimento! ^___^ un abbraccio! Any

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  2. Mamma mia che delizia! Io non ho l'abitudine di utilizzare los trutto ma ci devo provare! Credo che questi piatti troppo pesanti siano indigesti come dici tu, e un pizzico di parmigiano o ricotta riescano a valorizzare il piatto senza renderlo eccessivo.
    Quindi diciamo che... Mi inviti a pranzo??

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    1. ti invito volentieri! dai, un'ora di volo e sei da me :)

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  3. Adoro l'erbazzone e la tua versione siciliana é proprio stuzzicante. Grazie per il bel post!

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  4. Hai proprio ragione....
    L'erbazzone è davvero invitante, e i piatti salati sono i miei preferiti!!
    Un abbraccio!

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  5. uuh che buono!! da fare assolutamente!
    ho dello strutto che devo proprio utilizzare!

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  6. Brava! Per la ricetta e per la seconda parte! :-)

    p.s. ho una sorpresina per te sul mio blog! Passa se ti va! :D

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