Sono da poco tornata a casa dal bellissimo raduno dell'Associazione Italiana Food Blogger dal quale faccio parte con entusiasmo praticamente dalla sua nascita e sto ancora riordinando idee e emozioni ma sentivo l'esigenza di fissare i punti salienti di cui abbiamo discusso.
Alessandra Gennaro, consigliere AIFB e Anna Maria Pellegrino, presidente AIFB aprono i lavori |
Con i nostri relatori di eccezione, abbiamo parlato dell'importanza di tornare a discutere di cibo in maniera concreta, senza spettacolarizzazioni e effetti speciali, come ha tenuto a sottolineare Paolo Petroni, presidente dell'Accademia Italiana della Cucina.
Paolo Petroni, Alessandra Gennaro, Anna Maria Pellegrino, Sara Bardelli |
Si è parlato anche della necessità di dare voce ai cuochi veri, quelli che passano le giornate nelle loro cucine ed è stato suggellato un protocollo d'intesa con la Federazione Italiana Cuochi che mi riempie di orgoglio e con la quale faremo cose straordinarie.
Anna Maria Pellegrino e Rocco Pozzulo, presidente della Federazione Italiana Cuochi |
Mi sono immediatamente ritrovata tra gli scopi dell'AIFB che quest'anno si manifestano in un importante progetto, il Calendario del Cibo Italiano, un progetto che ci accompagnerà per tutto il 2016 e che ci permetterà di conoscere ed approfondire i piatti del nostro paese e molto altro, sotto il segno delle tre T della cucina italiana: tradizione, testimonianza, territorio.
Parliamo di prodotti, terra e agricoltura con Sergio Rossi e Pasquale di Lena, esperti di gastronomia e territorio e scrittori |
Sarà certamente una bella sfida, considerata la ricchezza del nostro panorama enogastronomico, che da Nord a Sud si differenzia per mille ragioni storico-culturali e si unisce sotto un unica bandiera di cui si può essere solo fieri. Mai come adesso è importante ribadire come ciò che mangiamo è frutto di incontri e di influenze con il mondo intero ed è d'obbligo essere riconoscenti a tutti i popoli che hanno reso grande la nostra cucina.
Alessandra Guigoni, antropologa e editorialista, e il cibo della festa nel calendario rituale italiano |
Grazie a questo bellissimo viaggio avremo l'occasione di prendere consapevolezza del fatto che noi italiani siamo il frutto di diverse culture perché essere "testimoni del cibo è essere testimoni di civiltà" (cit. Alessandra Gennaro): forse mangiare felafel non è simbolo di apertura o esempio di multiculturalità, ma bisogna ammettere che è stata davvero una fortuna che ad un certo punto nella storia il popolo italico ha reso proprie usanze e materie prime provenienti da terre lontane adattandole ai propri costumi: cosa sarebbe la nostra gastronomia senza il riso, la polenta, la pasta essiccata, il pomodoro o la patata?
Ci tengo molto a fare chiarezza su questo punto, altrimenti ci finisce come i leghisti, che denigrano un prodotto della nostra tradizione gastronomica culturale siciliana di importazione araba a favore di un prodotto di derivazione americana, portata in Europa da Colombo e usata inizialmente come pianta ornamentale, poi come foraggio per le bestie e infine come piatto destinato all'alimentazione dell'uomo di razza italica del nord. D'altronde, le tradizioni si costruiscono, non sono qualcosa di statico e immutabile, come ribadisce Danilo Gasparini, insegnante di Storia dell'Agricoltura e Storia dell'alimentazione all'Università di Padova.
Danilo Gasparini e la tradizione come processo culturale |
Allo stesso modo, le tradizioni religiose, pagane e cristiane, hanno giocato un ruolo fondamentale nelle nostre abitudini alimentari e nella diffusione di certi prodotti che consumiamo tutt'oggi in determinati periodi dell'anno: la cuccìa per S. Lucia, le lenticchie beneaugurali a Capodanno, il vasto repertorio dei "dolci dei morti" per il due novembre, la colomba a Pasqua e così via.
Laura Fenelli, storica dell’Arte al Kunsthistorisches Institut di Firenze e l'affascinante storia di S.Antonio Abate |
Il Calendario del Cibo Italiano sarà tutto questo e molto altro e sicuramente renderà interessanti e golose tutte le giornate del prossimo anno e spero serva a far comprendere che l'Italia è meravigliosa in ogni regione, ognuna con le proprie ricchezze ed eccellenze gastronomiche.
Altre foto del raduno sulla mia pagina Facebook
grazie Stefania. mi è piaciuto e condivido il tuo scritto. davvero molto
RispondiElimina(non riesco a commentare come mogliedaunavita e lo faccio come anonima ma sono silvialanconelli)
Stefania un bellissimo articolo, complimenti. Nieri Sonia.
RispondiEliminaUn bellissimo resoconto, intenso e sincero!
RispondiEliminaGrazie Stefania di questo tuo sentito racconto :) per noi è molto importante
RispondiEliminaE poi, è sempre bello esserci, tutti insieme
A presto!
Che bel resoconto complimenti! Buon inizio settimana
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