venerdì 27 luglio 2012

La focaccia pugliese come Paoletta insegna



Copiare o non copiare: questo è il problema. Eh già, perché tra foodbloggers impazza questa domanda...
molte di noi cercano di inventare ricette sempre nuove, ma che poi, dopo una rapida ricerca su internet si rivelano molto spesso già esistenti, con somma frustrazione! e allora via libera a rivisitazioni, modifiche, ricerche di perfezionamenti e variazioni non sempre di successo. L'importante però, la regola numero uno, di chi ama fare e rifare ricette di ogni dove è CITARNE LA FONTE, come si faceva a scuola!
Purtroppo ad offuscare il lavoro (si, anche postare due righe su un blog è un lavoro, per molte non retribuito, se non da qualche chilo in più...) delle foodbloggers ci sono persone che "giocano sporco", che utilizzano ricette e foto "in libertà", senza citare l'autore o, peggio ancora, spacciandole per proprie. Non potete immaginare quanto vasto sia ormai questo fenomeno... a proposito, se volete essere sicuri dell'autore di una foto, google images offre uno strumento in più da alcuni mesi a questa parte: basta trascinare la foto che vi interessa sulla barra di ricerca di google images e vi dirà dove e quando la foto è stata pubblicata...

Tutto questo preambolo per dirvi che quella che vi posto è una ricetta copiata :) dalla mia maestra Paoletta e sebbene la mia copia non è certo bella come la sua  ma è davvero buona e per questo ci tengo a postarvela! provatela!!!

Io ho fatto delle piccole modifiche, avendo preferito usare una maggiore percentuale di farina di semola di grano duro e vi posto la mia "versione" :)
Ingredienti:


  • 500 gr farina 00 
  • 200 gr farina di semola di grano duro
  • 500 ml di acqua
  • 40 gr di olio extravergine di oliva
  • 15 gr sale fino
  • 15 gr lievito di birra
  • una patata lessa piccola (circa 100 gr)
  • pomodori ciliegino
  • origano
  • sale grosso
Versiamo entrambe le farine nella ciotola della nostra impastatrice insieme a 400 ml d'acqua in cui abbiamo disciolto il lievito. Impastiamo con il gancio K per alcuni minuti e aggiungiamo la restante acqua con il sale disciolto.
Una volta che la massa è impastata, aggiungiamo la patata lessa schiacciata e l'olio. Finiamo di lavorare l'impasto (dovrà essere ben incordato).
Facciamo lievitare per un'ora e mezza, due (a seconda del caldo...) e poi rovesciamo sul piano di lavoro infarinato e facciamo le pieghe di Adriano del primo tipo. Lasciamo lievitare per 20-30 minuti e infine spezziamo in due l'impasto e disponiamolo in due teglie, ungendoci per bene le mani d'olio.
Affondiamo i pomodori tagliati in due nell'impasto e cospargiamo di origano e sale grosso.
Dopo 20 minuti inforniamo a 250° (il mio forno non ci arriva...) in forno ben caldo.
Buon appetito (pure che non si dice...)!


mercoledì 25 luglio 2012

Le tigelle bolognesi con farina di grano saraceno


English version below!!!

La cucina di Shade ha riaperto i battenti per preparare queste deliziose tigelle con farina di farro! venghino Siore e Siori, venghino!!!
scusate ma a me il caldo da alla testa! :D

allora, conoscete ormai tutti le tigelle, vero? no? ripassino per i non-bolognesi:
le tigelle bolognesi sono delle piccole focacce cotte sul fuoco attraverso una speciale piastra in ghisa, la tigelliera (esiste anche una piastra elettrica in pietra refrattaria... stupenda!). In realtà, si chiamano tigelle solo a Bologna: le "tigelle" originariamente eranogli stampini in terra refrattaria (vedi foto) che si facevano scaldare nel camino e in mezzo alle quali veniva disposto l'impasto lievitato.
Immagine presa dal web  (http://www.fornoaiavecchia.it/puntive_mo.html )

Insomma, comunque vogliate chiamare queste deliziose focaccine, esse si farciscono con salumi, squacquerone (formaggio simile alla crescenza e allo stracchino ma di consistenza più acquosa) o con un battuto di lardo e pancetta, aglio e rosmarino (il pesto modenese) e parmigiano reggiano grattugiato: una libidine. 
Le tigelle prendono nel modenese il nome di crescentine mentre la crescentina a Bologna corrisponde allo gnocco fritto modenese o alle ficattole toscane...
ehmm, occhei, dovevo chiarire la situazione e mi sa che vi ho confuso ancora più le idee! 
comunque, per una ricetta "tradizionale" delle tigelle bolognesi andate qui.

Oggi invece vi posto una personale rielaborazione che prevede un terzo di farina di grano saraceno nell'impasto di farina di grano. Questa variante ha reso le tigelle, già deliziose di per sé, ancora più sfiziose, morbide e profumate. Vi consiglio di provarle! Ah, e se non avete la tigelliera niente paura! potete sostituirla con 2 piastre da crepes che sovrapporrete l'una sull'altra!
Ingredienti:

lunedì 9 luglio 2012

Mini dacquoise con pesche sciroppate all'anisetta e gelato

Ma da quant'è che non scrivo!?! un'eternità!!!
è vero, non sono una foodblogger seria ;) io con il caldo non ce la faccio proprio a cucinare! la casa in cui vivo poi è invasa dal sole dalle 5 del mattino alle 4 di sera, cosa che per undici mesi l'anno mi mette di buonumore ma per quei 30 giorni di caldo intenso mi stende proprio e mettermi ai fornelli e alzare anche solo di un grado la temperatura di questa casa proprio no! non si può fare!!!! ovviamente qualche eccezione la si fa: ad esempio quando si ha un'esasperato bisogno di dolcezza!
e in questo periodo di insicurezze cosmiche (riuscirà la nostra eroina a far sì che duracell -mio figlio di 8 mesi e un po' per chi si fosse perso qualche evento della mia vita, detto anche Lorenzinsonne- vada al nido? e soprattutto, riuscirà a trovare il modo di accompagnarlo al nido considerato che entrambi i genitori timbrano il cartellino alle 7 e il nido apre alle 7.30? lo scopriremo nelle prossime puntate!) ce ne vuole di dolcezza!!!
Ma bando alle ciance, ecco la ricetta per preparare 16-18 mini dacquoise (escono fuori 32-34 biscotti); io ho rivisitato la versione di Montersino per questo delizioso biscotto croccante fuori e morbido dentro.

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