mercoledì 30 ottobre 2013

torta gufo e tanti auguri Lorenzinsonne!

Tanti auguri a te! tanti auguri a te!!!
ebbene si, sono già passati due anni (e una settimana) da quando la creatura è venuta al mondo. Vi ricordate quando trepidante e piena di aspettative vi annunciavo la gravidanza (date una lettura qui!). Niente è stato come mi immaginavo con lui! sopratutto il sonno! i miei amici su facebook sanno bene che Lorenzo non ha mai amato dormire e solo chi c'è passato sa quanto sia devastante la mancanza di sonno continuato e ristoratore per lunghi periodi. In ogni caso, siamo ancora vivi! e ancora "la bestia" mi fa tribolare. Quindi ho pensato di fare non una torta di compleanno, ma una torta votiva agli dèi del sonno, nella speranza che Lorenzinsonne cominci ad amare di più la notte!
Finora non ha funzionato più di tanto, ma la speranza, si sa...
Ecco la ricetta:
per il pan di spagna:
  • 4 uova
  • 180 gr di zucchero
  • 160 gr di farina
  • estratto di vaniglia
  • un cucchiaio raso di lievito per dolci
si montano insieme tuorli e albumi con lo zucchero per venti minuti fino a che il composto non è bello gonfio; si aggiungono farina setacciata, estratto di vaniglia e infine il lievito. Si versa il composto in una teglia imburrata e infarinata da 24 cm e si cuoce per 30/40 mn (a seconda del forno) a 160°.

Per la farcia:

  • 900 gr di ricotta di mucca
  • 200 gr di zucchero
  • 250 gr di panna
Per la crema alla ricotta, montare la panna e mettere da parte. Lavorare con le fruste elettriche la ricotta con lo zucchero (meglio uno zucchero fino) fino ad ottenere una crema liscia. Incorporare la panna montata.

Per le decorazioni:
  • ganache al cioccolato
  • buttercream frosting al cioccolato
  • pasta di zucchero colorata
  • cioccolato plastico
Per la ganache sciogliete a bagnomaria 250 gr di cioccolato. Nel frattempo scaldate (non deve bollire) 250 gr di panna con 15 gr di burro. Aggiungete alla panna il cioccolato fuso, mescolate e lasciate raffreddare. A questo punto montate la panna e... evitate di mangiarla tutta, perché vi servirà per la torta...

Per il frosting al cacao e latte per prima cosa prepariamo la crema al latte sciogliendo 30 gr di  farina con 130 gr di latte e lasciando cuocere, mescolando, fino a ebollizione. Facciamo raffreddare.
Con le fruste montiamo 140 gr burro appena morbido con 35 gr di cacao e 70 gr di zucchero al velo. Aggiungiamo un cucchiaio di latte. Infine, aggiungiamo la crema al latte e montiamo per alcuni minuti.

Con la pasta di zucchero colorata formiamo cinque anelli di diverse dimensioni per formare gli occhi e il nasone e i piedi (quest'ultimi con un tagliapasta a stella)
Con il cioccolato plastico formiamo le orecchie.

Formiamo il dolce: farciamo il pandispagna con la crema (fatelo il giorno prima), collochiamo gli occhi e il naso sulla torta e con la tasca da pasticciere facciamo le decorazioni con la ganache. Mettiamo in frigo fino a che non si solidifichi la ganache. Tiriamo fuori dal frigo e aggiungiamo le ali, spatolando del frosting sui lati. 
Infine collochiamo le orecchie e i piedini e serviamo!
A Lorenzino questa torta è piaciuta un sacco ;)

Ci tengo a dire che questa torta non è farina del mio sacco ma ho copiato da qui: http://www.wickedgoodies.net/2013/08/how-to-make-an-owl-cake/ ovviamente non mi è venuta bene come l'originale!!!
io non ho ricoperto la torta in pasta di zucchero e frosting come l'originale, in questo caso non l'ho ritenuto indispensabile!

lunedì 28 ottobre 2013

Polpette di miglio con zucca e sbrinz ripiene di crema al gruyère


Io adoro i formaggi svizzeri. Ne vado matta. C'è chi ama il cioccolato e chi il formaggio svizzero. L'amore per questi formaggi è nato quando in piena gioventù (avevo ventunannuzzi!!!) sono andata a Bournemouth, in Inghilterra, come ragazza au pair. E voi direte, e che ci azzecca la Svizzera? Ci azzecca, ci azzecca, visto che lavoravo come cameriera al mattino e lavapiatti tuttofare in cucina all'Helvetia Restaurant. Mi è venuta anche una certa nostalgia nel sapere, scrivendo il post, che questo ristorante non esiste più e che al suo posto ha aperto un winebar chiamato "Havana"...
anyway
sono qui a parlarvi di formaggi svizzeri e non di allegra gioventù ;)
Di formaggi svizzeri ce ne sono tanti, uno meglio dell'altro! la mia materia prima per questa ricetta è lo sbrinz e il gruyère. Se quest'ultimo formaggio è conosciuto ai più, lo sbrinz, dal 2002 tra i marchi DOP, è meno noto. Si tratta di un formaggio d'alpeggio grasso e a pasta dura dal gusto particolare, ma allo stesso tempo piuttosto versatile in cucina. Io l'ho usato davvero un po' dappertutto!
La ricetta che vi presento ha entrambi questi deliziosi formaggi e vi invito a provarla!
La ricetta, è gluten free, ammesso che riusciate a trovare un miglio senza rischio di contaminazioni: il miglio è un cereale naturalmente gluten free, ma se prodotto nello stesso stabilimento in cui vengono confezionati e prodotti altri cereali contenenti glutine non è più adatto ad un'alimentazione per celiaci. Bella rottura, e sull'argomento si fa ancora poco. Per i formaggi che vi ho presentato potete star tranquilli! sono senza glutine!
Ecco la ricetta per 10 polpette di miglio:
  • 200 gr di miglio
  • 200 gr di zucca decorticata e pulita
  • 50 gr di sbrinz
  • sale e pepe q.b.
Per il ripieno:
  • 200 gr di latte
  • 100 gr di gruyère 
  • 20 gr di burro
  • 20 gr di amido di mais
  • un pizzico di sale

Lessate il miglio, scolatelo per bene e lasciatelo raffreddare. 
Cuocete la zucca a cubetti in forno a 200° per 10 minuti. Lasciate raffreddare.
Preparare una "besciamella" con il formaggio: in un pentolino mettete il latte il gruyère grattugiato e l'amido di mais, regolate di sale. Lasciate cuocere finché la crema non si sarà rappresa. Lasciate raffreddare.
Frullate la zucca con il miglio e aggiungete lo sbrinz grattugiato. Dovete ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso: se così fosse, aggiungete un cucchiaio di amido di mais e rimescolate.
Tagliate la besciamella rappresa in listarelle di 4 cm di lunghezza e uno di spessore (circa, eh!) e preparate le polpette disponendo sul palmo della mano un po' di impasto di miglio e zucca e due striscioline di crema al gruyère. Chiudere con altro impasto.
Le polpette potete friggerle o infornarle. Io ho preferito la cottura al forno a 180° per 15 minuti. Abbiate l'accortezza di spennellare con olio le polpette così vi verranno dorate perfette come fritte!
Servite!
Con questa ricetta partecipo al contest Swiss Cheese Parade in collaborazione con Peperoni e Patate


mercoledì 16 ottobre 2013

tartellette integrali con frolla all'olio, crema al formaggio e frutta fresca

Sapete che sto seguendo un programma di dimagrimento? no? beh, niente di allarmante, avrei solo deciso di buttar giù una trentina di chili (solo?!?!?!?) e cercare di trovare la strada verso il non ritorno ai chili di troppo.
Finora ho perso un paio di chili e sarò una cosa lenta di cui vi parlerò meglio un'altra volta.
Comunque, uno dei capisaldi di un'alimentazione qualitativamente migliore valida per tutti, in sovrappeso o normopeso, è nutrirsi con pochi grassi animali e prediligere farine non raffinate.
E' ovvio che una buona dieta si basa sopratutto sulla varietà degli alimenti, perché una manciata di patatine fritte non hanno ucciso nessuno ma se le patatine sono due manciate e mangiate tutti i giorni a pranzo e a cena, beh, la situazione cambia...
così per i dolci, che dovrebbero ritrovare il loro posto, consumati per le feste o la domenica, in quantità limitate.
Però io che mi sono coccolata per tutti questi anni con un dolcino a colazione, o con il caffè della pausa pranzo difficilmente riesco a cambiare abitudini "di netto", così ho pensato di preparare un dolcino che sono certa soddisfi anche la mia dietista e ci ho messo anche la frutta fresca, che da sola non riesco a mangiare che mi va in circolo l'insulina e mi viene ancora più fame!
Se volete preparare delle tartellette come queste, e come me non amate la frutta e difficilmente ne avete di diversi tipi in casa, le confezioni  di frutta mista sono l'ideale, come quelle che ci propone OrtoRomi, importante azienda veneta, che offre prodotti IV Gamma, prodotti freschi appena raccolti e subito lavorati, in modo da garantire al consumatore dei prodotti pronti all'uso di ottima qualità.

Ecco la ricetta (con tanto di calorie! questa è una novità che a poco a poco diverrà un elemento d'obbligo di tutte le mie ricette, nel bene o nel male! ovviamente il calcolo si basa su dati trovati da varie fonti ed è da considerare un valore indicativo, suscettibile di variazione).
Ingredienti per 32 tartellette (c.ca 90 kcal a tartelletta):

per la frolla all'olio:
  • 175 gr di farina integrale (560 kcal)
  • 35 gr di fecola di patate (122  kcal)
  • 100 gr di zucchero (400  kcal)
  • 1 uovo (80  kcal)
  • 40 gr di olio extravergine di oliva (360  kcal)
  • un cucchiaino di lievito per dolci (7  kcal)
  • un cucchiaino estratto di vaniglia (12  kcal)
per la crema al formaggio:
  • 350 gr di formaggio spalmabile light (600 kcal)
  • 100 gr di yogurt bianco intero (64  kcal)
  • 100 gr di zucchero (400  kcal)
  • due uova (160  kcal)
per decorare:
  • 350 gr frutta fresca (110  kcal)
  • 20 gr zucchero al velo (80  kcal)
Impastate la frolla: versate in una ciotola la farina e l'olio, mescolate. Aggiungete gli altri ingredienti e lavorate con le mani velocemente. Una volta ottenuta una palla, mettetela a riposare in frigorifero coperta da pellicola, o in un sacchetto di plastica da alimenti. Meglio preparare la frolla il giorno prima, o almeno con un paio d'ore d'anticipo.
Preparate la farcia lavorando con la frusta i tuorli con lo zucchero, aggiungiamo yogurt e formaggio spalmabile e infine gli albumi montati a neve.
Stendiamo la frolla, con un tagliabiscotti prepariamo le nostre basi, mettiamole in uno stampo in silicone per tartellette. Versiamo un cucchiaio colmo della crema su ogni tartelletta e inforniamo a 170° per 10 minuti.
Sforniamo e lasciamo raffreddare. Spolverizziamo di zucchero al velo e finiamo con la frutta fresca.
Serviamo!

Consigli:

  • per stendere la frolla disponetela su due fogli di carta forno e fatela riposare un'altra decina di minuti in frigo prima di tagliarla con il tagliabiscotti.

venerdì 11 ottobre 2013

Calamarata che non sa (troppo) di pesce.

Il pesce fa bene. Se siete vegetariani, non ve ne fregherà di meno, ma se, come me, siete onnivori e in cucina non avete paletti, vi dispiacerà sempre che alcune cose fate fatica a mangiarle. Io invidio profondamente le persone che si appagano davanti un piatto di pesce di qualsiasi tipo, perché io sento sempre di perdermi qualcosa, qualcosa che non riesco ad afferrare. Perché a te piace da matti e a me, solo a sentir l'odore mi si chiude lo stomaco (dovrebbero inventare il profumo al pesce per chi vuol dimagrire...)?
Ma ogni tanto ci provo: vado al banco del pesce, con fare da intenditore e prendo qualcosa che mi porterò a casa e che non saprò assolutamente come trattare...
ecco, nasce così questo piatto, con una confezione misto scoglio che non poteva non finire in un piatto di pasta calamarata. 

Ingredienti per 4 persone:
  • 360 gr di pasta calamarata
  • una confezione misto scoglio da 300 gr
  • 200 gr di olive nere snocciolate
  • una manciata di pomodorini
  • un peperone giallo
  • 100 ml di vino bianco
  • aglio
  • olio
  • prezzemolo
In una padella soffriggete il peperone a cubetti insieme ad uno spicchio d'aglio. Aggiungete mezzo bicchiere d'acqua per finire la cottura del peperone. Aggiungete il misto scoglio e continuate la cottura per cinque minuti, sfumate con il vino e lasciate cuocere ancora cinque minuti. Aggiungete le olive e i pomodorini e poco prezzemolo fresco e mescolate.
Cuocete la pasta al dente e in padella saltatela con il condimento (io, che sono pazza scatenata, ho prima lavato la padella con il pesce e poi saltato tutto insieme, in questo modo vi verrà meno "pesciosa"). A fuoco spento, aggiungete un paio di cucchiai d'olio buono e servite!
Un ingrediente fondamentale per questo piatto è del buon olio e quello in casa non deve mancare!

giovedì 3 ottobre 2013

Datemi una patata e vi solleverò il mondo!


Lunedì 30 è stato il gran giorno: io, insieme a una discreta quantità di persone (circa SEICENTO..., capite che fare delle foto non è stato affatto facile...perdonatemi per la scarsa qualità) abbiamo avuto la fortuna e l'onore di degustare una serie di piatti preparati dai migliori ristoratori di Bologna.
Ho fatto questo sacrificio e l'ho fatto per i posteri, con buona pace della mia dieta e della mia dietista (ma di questo vi parlerò in un'altra occasione....).
Della settimana della patata vi ho già parlato qui e vi invito caldamente a venire a Bologna questo weekend: approfittate del pacchetto turistico che vi offre Bolognaincoming per godervi un weekend all'insegna del buon cibo e del buon vino! magari venite da venerdì che è anche la festa del patrono!

Ma cosa potrete degustare a Patata in Bo?

Partiamo con qualcosa di "leggero": che ne dite di una crema di patate di Bologna DOP con biscotto al Parmigiano e guanciale croccante? potete mangiarla alla Trattoria Paradisino.
Ovviamente sformati e tortini non potevano mancare al Gran Galà della Patata: c'era il tortino di patate di Bologna Dop al tartufo del Ristorante Diana, e quello preparato dall'Antica Trattoria del Cacciatore, con patate DOP,  mortadella e una salsa di formaggi goduriosa e il profumatissimo tartufo di Savigno, sicuramente il migliore che ho assaggiato.
Non scherzava neanche  il tortino di patate DOP con mortadella IGP e crema di Parmigiano Reggiano DOP e tartufo nero dell'Antica Hostaria Della Rocca Di Badolo. Mmmhh, mi torna fame solo a parlarne!
Passiamo ai primi? allora, il menù di oggi comprende i classici tortellini di patate di Lambertini oppure degli gnocchetti tricolore al ragù di salsiccia della Trattoria Osteria Buca Manzoni .
Ma se volete mangiare una vera chicca, allora dovete andare al ristorante Acqua Pazza che vi proporrà tortellini di polpo e olive taggiasche su crema di patate di Bologna DOP, porro e crostino al Parmigiano Reggiano. La crema di patate era insuperabile e i tortellini di polpo... beh, sono piaciuti a me che non mangio pesce!
Se invece preferite dei sapori più tradizionali ecco la lasagnetta di patate di Bologna DOP con pestato di cipollotto, lardo e fonduta di Parmigiano del ristorante Sette Tavoli oppure i Tortellacci ripieni di patata di Bologna DOP e squacquerone con ragù di salsiccia dell'Agriturismo Le Ginestre.

Se invece siete di corsa o preferite passeggiare per via del Pratello e farvi una birra dopo mangiato, non potete non passare dalla Piazzetta: lo chef Claudio Sordi ci ha proposto uno street food ai confini della realtà:
panino di farine grezze, lingua di Bianca Modenese condito con maionese di patate di Bologna DOP, cipolla candita e crudaiola di pomodi datterini al basilico. Semplicemente strepitoso! La lingua, cotta sottovuoto a 60 gradi per tre giorni, non credevo mi sarebbe piaciuta, come il resto del quinto quarto e invece lo chef l'ha resa morbidissima e gustosa. Ce ne fosse di street food così!

Al galà non potevano mancare i salumi della Vecchia Bologna e formaggi da urlo: avete mai sentito parlare della burrata tartufata? trovatela! E poi c'era l'associazione panificatori e l'associazione pasticcieri di Bologna e le sfogline di pasta fresca Simoni.
Insomma, è stata davvero una serata impegnativa e mi spiace non aver avuto più spazio nella pancia per assaggiare i dolci dei panificatori di Bologna e i muffins di Patata di Bologna DOP, mascarpone e cioccolato del ristorante self service Garisenda.

Per fortuna io a Bologna ci vivo e (portafoglio permettendo) ogni giorno ho l'occasione di mangiare bene, ma questo weekend avrò modo di degustare gli altri piatti che mi sono persa direttamente nei ristoranti!
 Non potrò poi far a meno di fare una capatina da Franco Rossi che per me si aggiudica lo scettro del Gran Galà della patata 2013 con il suo sformato di patate di Bologna DOP con tocchetti di mortadella tiepida e aceto balsamico con salsa di scalogno di Romagna e zafferano e chips di bucce di patate al miele d'acacia e zucchero al velo. Un esperienza sensoriale mica da poco!
E allora? che aspettate? avete fatto il biglietto per Bologna?

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