lunedì 29 marzo 2010

millefoglie con crema simil diplomatica e fragole.

Un compleanno, tre feste, tre cene e tre torte...e ora sono sfinita!
è stato un weekend di fuoco ma quante soddisfazioni! essere circondata da persone intorno a un tavolo è la cosa che mi fa stare meglio...che ci posso fare!!!
stasera pero' sono un tantino stanca...mi chiamo una pizza e me ne vado a dormire: per un po' metto pentole e padelle a riposo!
ma passiamo ai dolci:
il primo giorno ho fatto la Grenoble di Paco Torreblanca di cui pero' non ho fatto in tempo a fare la foto...sara' per la prossima volta, è certo che la rifarò, comunque la ricetta la trovate sia qui (di Claudia) che qui (di Pinella); il montaggio è stato un po' impegnativo ma il risultato eccezionale.

La millefoglie è stata decisamente più semplice da fare ma altrettanto buona:

ingredienti:
per la sfoglia:
300 gr di farina 00
300 gr di burro
un cucchiaino di sale
175 gr di acqua

per il passo a passo per la sfoglia vi rimando qui:
http://aniceecannella.blogspot.com/2009/11/la-pasta-sfoglia-passo-passo.html
Ho steso la sfoglia e ne ho ricavato cinque strati, ho spolverato la superfice con dello zucchero e infornato a 180 gradi. Una volta che la sfoglia ha assunto un bel colore dorato l'ho rigirata e cosparso anche questo lato con lo zucchero.

per la crema:
700 gr di crema (ognuno ha la sua...la mia la faccio ad occhio da sempre ed è fatta con farina, zucchero, vaniglia, latte e un uovo intero e solo uno, non mi piace la crema pasticcera...)
350 gr di panna montata (la vera diplomatica si fa con crema chantilly ma io non ho zuccherato la panna e di certo la mia non è una crema pasticcera...).
Si incorporano le due creme delicatamente.

per guarnire e farcire:
600 gr di fragole e zucchero a velo

Una volta cotte e raffreddate tutte le sfoglie si dispongono strati di crema e fragole a fette e si cosparge l'ultima fetta con zucchero a velo.

A me è piaciuta tanto e spero anche ai miei ospiti...sebbene stavano abbastanza pieni dalle altre pietanze...



giovedì 25 marzo 2010

mercimek koftesi

Sempre in attesa della primavera, vi posto una ricetta di origini turche: le polpette di bulgur e lenticchie rosse e bulgur.
Sono di una facilità estrema anche perchè non vanno cotte e si realizzano in pochissimo tempo:
La ricetta che ho trovato in internet è praticamente sempre la stessa, io vi riporto qui quella di Sandra:

Ingredienti:

lenticchie rosse 1 tazza
bulgur 1 tazza
cipollotti 3 ( tritati)
concentrato di pomodoro 1 cucchiaio
paprika 1 cucchiaino da tè
cumino in polvere 1 cucchiaino da tè
prezzemolo 3 cucchiai (tritato) -io però ne ho messo solo uno perchè non amo tanto il prezzemolo
pepe nero q.b.


lattuga per servire
limone a fette q.b.

Si cuociono le lenticchie -lavate- con 3 tazze d'acqua per 10 minuti, si aggiunge il bulgur e lo si lascia cuocere per altri 2 minuti. A quessto punto si toglie il tutto dal fuoco e si lascia riposare con il coperchio per 20 minuti e l'acqua in eccesso verrà assorbita dal bulgur. Una volta raffreddato si aggiungono tutti gli altri ingredienti, mescoliamo e si ripone il composto in frigo per un'ora. Passato questo tempo si formano le polpette -io le ho fatte tonde ma in realtà hanno una forma allungata-, le si adagiano sulle foglie di lattuga e volendo decoriamo con limone. Io le servo sempre con la salsa allo yogurt greco (yogurt, poche gocce di limone e erba cipollina o menta a seconda dei gusti).

PROVATELE!

sabato 20 marzo 2010

Le 'mbriulate

Questa ricetta giaceva insieme alle foto in qualche abbandonata cartella nel mio pc; aspettavo di rifarla per cercare di fare delle foto degne, ma visto che per un po' non riuscirò a caricare foto sul pc ve la posto perche' merita!!!
Approfitto di questo post per fare due precisazioni:

1) CaltaniSSetta si scrive e si pronuncia con due S: deriva da Q'al'at Nissa, cioè"Castello delle donne".
2) Gli abitanti di Caltanissetta si chiamano Nisseni e non terroni come recitava una triste battuta.
Dopo questa rara botta di campanilismo mi sento meglio e sono pronta a postarvi la ricetta!

Le 'mbriulate sono caratteristiche della provincia di Caltanissetta -si trovano a Sutera, a Milena, a Campofranco ma non a Caltanissetta; consistono di pasta da pane arrotolata (non pasta sfoglia come ho trovato in giro per alcuni siti!) ripiena di caciocavallo, macinato di manzo e suino, cipolla, eventualmente patate e olive. A me pero' piacciono di piu' con la pancetta, la cipolla e il formaggio ma potete metterci quello che volete!

ingredienti (ne dovrebbero uscire 6-8):
300 gr di farina 00
300 gr di farina rimacinata
10 gr sale
25 lievito di birra
acqua quanto basta

per il ripieno:
400 gr di pancetta
2 cipolle affettate e ammorbidite in padella con acqua e olio
400 formaggio a piacere (io ho usato della scamorza) Una volta che l'impasto è lievitato ricaviamo 6-8 palline che stenderemo (a mano o con il mattarello, come preferite); mettiamo sulla base gli ingredienti che piu' ci piacciono e poi arrotoliamo la pasta dando infine una forma a chiocciola; cuociamo in forno caldo a 200 gradi.
buone come piatto unico ma eventualmente anche per un buffet, magari di dimensioni ridotte però!


martedì 16 marzo 2010

Falafel

Il pc del mio compagno e' morto!
...la cosa divertente è che la garanzia è scaduta appena 2 settimane fa...per la serie la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo...ciò vuol dire che fino a riparazione avvenuta (nella speranza che sia un problema risolvibile...) dovro' attingere da cose già fatte e mai pubblicate per diverse ragioni: questa che vi presento oggi per esempio è una ricetta che mi ero promessa di pubblicare una volta che avevo capito come confezionare a casa della buona Tahina, una sorta di patè di semi di sesamo usata per lo più nella cucina araba, che accompagna i falafel;
mettiamola cosi': il giorno che riesco a fare una buona Tahina, salsa di accompagnamento per i nostri falafel ve la posto...comunque si trova già pronta nei negozi che vendono prodotti arabi.

per i falafel ho usato questa ricetta -più o meno uguali le ricette che girano in rete- e ve la riporto tale e quale:
ingredienti:
400 gr ceci secchi
1 cipolla piccola tritata
prezzemolo (la ricetta ne prevede un mazzo...20 o 30 grammi credo siano sufficenti...)
2 spicchi d'aglio
2 cucchiaini di cumino
2 cucchiaini di coriandolo macinato
sale e pepe
olio per friggere -io pero' le ho fatte al forno, nel caso vogliate farle al forno usate un foglio di carta forno e un po' di olio evo

Si tengono i ceci in ammollo per 24 ore, li si scolano e si frullano con gli aromi e le spezie: ottenuto un impasto omogeneo lasciamo riposare il composto per un'ora in frigo; formare delle polpette e ...o le si friggono in olio finche' non diventano dorate oppure le si cuociono in forno girandole una volta...chiaro che fritte sono piu' sfiziose ma anche al forno non sono affatto male!

I falafel si possono mangiare con salsa allo yogurt, salsa tahina (tahina e yogurt) o solo tahina, accompagnati con dell'insalata da mangiare cosi' oppure dentro una bella pita!
se non li avete mai mangiati, vi consiglio di provarli!



venerdì 12 marzo 2010

mafalde con le panelle!

Sono ormai dieci anni che vivo lontana dalla mia terra e devo confessarvi che la mia casa adottiva, l'Emilia Romagna, culinariamente parlando non mi fa rimpiangere particolarmente la mia terra.
Ma il cibo di strada...beh, quello è una cosa che mi manca eccome!
E se penso al cibo di strada non possono non venirmi in mente le mafalde con le panelle...una ricettuzza tutta sicula dal pane al condimento...

Partiamo dal pane: le mafalde sono un tipico pane morbido siciliano con la forma caratteristica che si vede nella foto. Per la ricetta mi sono ispirata a quella di Marcella, apportando delle piccole modifiche.
Ingredienti per le mafalde:
500 gr di farina 00
10 gr lievito
50 gr latte
350 gr di acqua
15 gr di sale
30 gr strutto
semi di sesamo

Si impasta il tutto e si lascia lievitare l'impasto fino al raddoppio; dopodichè si divide l'impasto in 6-8 pezzi (a seconda di quanto grandi vogliamo le nostre mafalde; io ne ho fatte 6); si devono ricavare dei cordoncini lunghi non sottili: direttamente sulla teglia disponiamo questo cordoncino a mo' di serpentello attorcigliato o a doppia "s", insomma, spero si capisca dalle immagini...e l'ultima parte del cordoncino lo disponiamo sopra questa doppia s; si cospargono di semi di sesamo, lasciamo lievitare per un'altra mezz'ora e cuociamo in forno a 220° fino a che non assumono un bell'aspetto dorato.

Per le mafalde ho provato anche la ricetta di Marble che utilizza una ricetta delle sorelle Simili per il pane siciliano; a fianco le foto;
Qui è il caso di spendere due parole sul pane siciliano: esistono due tipi di pane in Sicilia:
il pane di grano duro (da cui la ricetta delle Simili) e il pane di grano tenero: con quest'ultima farina si fanno panini e mafalde che devono risultare senza crosta e soffici soffici. La versione delle Simili è adatta al pane "imbottito" (con salumi e formaggi) mentre per mangiare pane e panelle ci vuole il pane con grano tenero perchè una volta addentato il panino si deve scuagliare in bocca!

e ora veniamo alle panelle:
750 ml acqua
250 gr farina
sale
-alcuni aggiungono all'impasto anche prezzemolo e pepe, io preferisco aggiungere una spolverata di pepe e prezzemolo in mezzo al pane con le panelle-
vi serviranno inoltre:
2 latte vuote di olio
filo interdentale...

si mette in un tegame la farina di ceci, mezzo cucchiaino di sale e si versa l'acqua mescolando energicamente con una frusta. Si mette la pentola a fuoco basso e si continua a mescolare con un cucchiaio di legno fino a che la nostra miscela non cominci a bollire; una volta portata a bollore versiamo il composto dentro le latte, dando ogni tanto dei colpetti alla latta affinche' l'impasto si compatti.
Lasciamo raffreddare per almeno un paio d'ore. L'impasto lo si puo' tranquillamente preparare il giorno prima.
Una volta freddo ci armiamo di filo interdentale e lasciamo scorrere l'impasto fuori dalla latta e con il filo lo "affettiamo". Abbiamo ottenuto così le nostre panelle che friggeremo in abbondante olio.
Le panelle si consano con limone, pepe, se si vuole menta e/o prezzemolo: in mezzo una mafalda appena uscita dal forno è il massimo della delizia.
Aggiungo un video dove preso da youtube dove si vede un "vero" panellaro all'opera. Ineguagliabile!


Con questo post partecipo alla raccolta di Giulia


martedì 9 marzo 2010

torta allo yogurth simil-cameo

Girovagando nei blog spesso capita di trovare una ricetta che ci piace; nel migliore dei casi la rifacciamo, magari apportando piccole modifiche, citiamo la fonte e siamo apposto: e invece no!!! perchè se a sua volta il blog da cui abbiamo tratto spunto non ha segnalato da chi ha preso lo spunto, allora è un pastrocchio.

A ciò poi si aggiunge che certe ricette non hanno paternità! Tiramisù, ciambelle, torta 7 vasetti etc. In questo caso a creare much ado about nothing, per dirla alla Shakespeare, è stata la "torta simil-cameo", proposta da Dauly che ha preso spunto da qui e qualcuno ha obiettato che la ricetta appartiene ad un’altra foodblogger…in realtà dopo accurate ricerche bibliografiche sembra che la ricetta sia originariamente di Mysia...3 anni fa! chissà se la storia finisce qui...

è in realtà semplicemente abbastanza facile che una torta con una base fatta di biscotti secchi e burro, con yogurt e panna e topping assomigli a qualcosa che chiunque puo' aver fatto una volta nella vita!

Chi l’ha inventata? Mah!

Così per “dimostrare a tutto il mondo della cucina che quando si ama cucinare, l'importante non è avere l'esclusivita' di una ricetta, ma condividerne i sapori con tutte”, Luisa ha ideato un nuovo giochino per le amiche del forum –sezione cucina di Alfemminile invitandoci a fare tutte quante un "plagio" interattivo: il risultato è stato un invasione di torte colorate di tutti i tipi, forme e dimensione! Vi invito ad andarle a guardare qui, qualora vi venisse voglia di scopiazzare!!! trovate anche la ricetta da cui abbiamo preso spunto, io vi posto “la mia”:


Per la base:
200 gr di biscotti secchi
80 gr di burro (originariamente 120! Sara’ perche’ ho usato i digestive che sono gia’ belli unti ma 120 gr mi sono sembrati troppi!

tritare i biscotti e il burro (io ho utilizzato olio di gomito, se l’avete frullateli con il robot!!!) e mettere questo composto su un foglio di cartaforno appoggiato al piatto di portata e dentro un cerchio apribile, mettere a rassodare in frigo

Per la farcia:
200 gr di yogurt compatto

125 gr yogurt frutti di bosco
250 gr di panna fresca
2 cucchiai di zucchero a velo
2 fogli di colla di pesce

mettere la colla di pesce a bagno in acqua fredda, montare la panna con lo zucchero a velo e unire allo yogurt, sciogliere la colla in pochissima panna e fatta intiepidire versarla nella crema, mescolare bene e mettere sulla base di biscotto e riporre in frigo per 3 ore

per guarnire:
fettine di papaia

papaia frullata in poca acqua

frutti di bosco frullati in poca acqua

per ottenere le “gelatine” le ho fatte bollire per qualche minuto con un cucchiaio di zucchero e ho aggiunto mezzo foglio di gelatina per ognuna
Lasciate raffreddare, si versano sulla torta, lasciare in forma per circa 30 minuti, togliere il cerchio apribile e servire.

Il risultato è un poco pasticciato ma è piaciuta lo stesso! Unica nota: la prossima volta provero' ad usare uno stampo piu' piccolo: ho usato una tortiera di 26 cm di diametro ma cosi' viene poca crema! almeno per i miei gusti, mi sarebbe piaciuta piu' alta!


sabato 6 marzo 2010

Le ravazzate: cronaca di un mezzo successo

In questi ultimi tempi si è parlato della mia amata Palermo qui e qui: mi sono subito ritrovata in un turbinio di ricordi: luoghi, persone, odori...soprattutto odori! anche perchè, diciamolo, io la cucina palemmitana non è che me la sia goduta poi tanto, considerato che ero vegetariana quando ho vissuto a lì... quando entri in una rosticceria a Palermo e domandi: "che Pezzi ha senza carne?" ti indicano o i calzoni con spinaci e prosciutto o i rollò con i wustel e quando tu obbietti che non sono vegetariani, ti senti rispondere: "e perchè? mica c'è carne!"; la carne a Palermo è CARNE, quella che si compra in macelleria, che c'entrano i wustel e il prosciutto!!!
almeno così era una decina di anni fa!

ma comunque, tornando alla ricetta di oggi: le ravazzate.
A Palermo, e in tutta la Sicilia, la rosticceria è da urlo: si usa un impasto semi-dolce e i ripieni sono sempre goduriosi.
Le ravazzate sono delle brioche (con o senza tuppo, per capire di cosa sto parlando andate a trovare la maestra) ripiene di ragù;
si possono trovare con o senza besciamella; credo non vi sia nella ricetta originale del formaggio (se magari ci fosse qualche palermitano in ascolto, consigli e pareri, please!):

io le ho fatte così: ingredienti:

per l'impasto (qui la ricetta originale; io ho fatto solo delle piccole varianti cercando di tagliare vagamente le calorie, ma di contro, mi sono uscite più "panose": per farle piu' "briosciose" mantenere le proporzioni di zucchero e strutto e farina di 1:10):

1.200 gr di farina (io ho usato 1 k 00 e 200 gr grano duro -in realtà sarebbe meglio tagliare la 00 con la manitoba (o simili) qualora si vogliano delle brioche più morbidose)
100 gr zucchero
100 gr strutto (indispensabile: non esiste pensare di sostituirlo con olio o burro!)
un cucchiaio abbondante di sale (20? 30 gr?)
50 gr di lievito
acqua quanto basta (e lo so...mi dimentico di pesarla...cmq dai 600 agli 800 ml, circa...)

per il ripieno (qui l'ispirazione ma decisamente diverso il mio ragu'!):

500 gr di macinato (250 gr suino e 250 gr vitello)
750 ml di passata di pomodoro
250 gr di piselli (io ne avevo appena 100 gr e quelli ho usato...ma se ne mettevo di più, credo sarebbe stato meglio...)
pochissima cipolla
mezza carota
100 ml di vino rosso

per la besciamella (anch'essa indicativa, ho fatto ad occhio):

60 gr burro
70 gr di farina
700 ml di latte
sale e pepe

inoltre:

semi di sesamo per guarnire e latte e uovo per spennellare.

si lavora l'impasto finchè non è liscio e morbido e lo si lascia lievitare fino a quando non è raddoppiato di volume;
nel frattempo si fa il ragù: in un tegame si mette la cipolla e la carota affettata con un po' d'acqua; una volta che gli odori si sono ammorbiditi, si aggiunge il tritato, lo si fa cuocere a fiamma viva per qualche minuto e si aggiunge 100 ml o poco meno di vino rosso; lo si fa evaporare e si aggiunge la passata di pomodoro; si lascia cuocere il sugo fino a che non è bello ristretto;
per la besciamella, si mette il burro a pezzetti in un tegame, lo si lascia sciogliere e si aggiunge la farina, si mescola per bene e si aggiunge il latte, il sale e se si vuole il pepe; anche la besciamella si lascia cuocere, sempre mescolando, finchè non è bella soda.
Una volta che l'impasto è lievitato, se ne ricavano delle palline (lasciamo da parte due palline che serviranno per fare il "tuppo"): ne dovrebbero uscire 22-24;
a questo punto si prende una pallina, la si stende sul palmo della mano (non deve essere troppo sottile altrimenti il ripieno buca l'impasto!) e si mette un cucchiaio colmo di ragù e uno di besciamella; si tirano i lembi dell'impasto verso il centro, si compatta la pallina e la si dispone sulla teglia con la parte liscia rivolta verso l'alto -in parole povere il procedimento è uguale a quello dei panini che formano il danubio-.
Finita questa operazione si fa una leggera pressione al centro della nostra pallina (io questo passaggio l'ho saltato e esteticamente questa cosa si nota!) e si dispone una pallina di pasta piu' piccola, il nostro "tuppo".
Ora si dovrebbero spennellare le brioche con uovo e latte...e io non l'ho fatto e si vede! e infine vanno lasciate a lievitare per un'altra mezz'ora...ma io le ho ficcate subito in forno perchè avevamo fame!
ora, non che non siano venute buonissime anche così, ma una seconda lievitazione gli avrebbe conferito ancora più morbidezza...sarà per la prossima volta, tanto è certo che le rifaccio!
il forno a 220 gradi finchè non assumono un bell'aspetto dorato -per il mio forno 15 mn sono sufficenti, ma lui cuoce sempre tutto prima...

Come variante si può usare, al posto della besciamella, della mozzarella o altro formaggio a piacimento; io però ritengo che con la besciamella il risultato è di gran lunga migliore!

Ragazze/i provatele!



giovedì 4 marzo 2010

farfalle zucca, salmone e olive nere

Questo piatto è di Agostino, un amico che cucina tantissime buone cose: penso ai suoi panzerotti oppure alla sua pasta al forno con le polpette...cose che non ho mai assaggiato...ma sto in fiducia...prima o poi me le cucinerà...
raramente però anche Agostino si mette ai fornelli per me e mi fa provare dei piattini deliziosi come questo: non è facile farmi mangiare il pesce...questo lo si sa, ma vi assicuro che questo piatto me lo sono proprio goduto!

Ingredienti (per 4 persone):
400 gr farfalle (ok, abbiamo messo tutto il pacco da 500...)
80-100 gr di salmone a fette (grazie Ikea...)
400 gr di zucca
una manciata di olive nere
poca pochissima cipolla
olio
sale e pepe

Si mette la cipolla in una pentola con poca acqua, una volta che questa si è ammorbidita mettere la zucca lavata e tagliata a cubettini: deve cuocere fino a sfarsi, bisogna ottenere una sorta di cremina. A metà cottura si aggiungono le olive e quando la zucca è quasi una purea, si aggiunge il salmone tagliato a listarelle.
Una volta cotta e scolata la pasta si mescola il tutto aggiungendo un filo di olio crudo e una spruzzata di pepe se si vuole.
ASSOLUTAMENTE DA PROVARE!!!

martedì 2 marzo 2010

la Sacher Torte più o meno...

Sarà perchè a me il cioccolato non piace, ma per fare questa torta ho avuto non poche difficoltà: alla fine ho vinto io, anche se è chiaro che questa versione con l'originale non ci azzecca proprio tantissimo...

altra difficoltà per fare una buona Sacher è capire a quale ricetta fare riferimento...su internet ne ho trovate a bizzeffe e ciò mi ha causato una certa insicurezza... voi come la fate? avete voglia di postarmi le vostre ricette?
io alla fine ho fatto un mix tra la ricetta di Asiul75 e quella di Chabbona, le amiche di Alfemminile.it, variando di poco le dosi a sentimento, tranne per la glassa che è copiata para para da Luisa -anche se non mi è riuscita bella come la sua...
vi do le dosi per una tortiera da 26 cm; vedrete anche le foto di una seconda Sacher piu' piccolina (16 cm)...

ingredienti:
per la torta:
150 gr cioccolato fondente
150 gr di burro
120 gr zucchero
150 gr farina
30 gr cacao
6 uova medie
un pizzico di sale

per la farcia:
125 gr marmellata di albicocche

per la glassa:
100 gr zucchero
100 gr cioccolato fondente
250 ml di acqua

Dunque:
ho montato i bianchi a neve con un pizzico di sale;
a parte ho sbattuto i rossi come se dovessi fare il pds; ai tuorli ho aggiunto lo zucchero, il burro ammorbidito, il cacao, la farina, il cioccolato precedentemente sciolto a bagnomaria. Ho versato in una tortiera ben imburrata e cosparsa di pangrattato e cotta in forno a 160 gradi per un'ora (o poco meno).
Una volta raffreddata la torta l'ho divisa in due e ho spalmato la marmellata;
ho ricomposto così la torta e versato la glassa di cioccolato precedentemente preparata (sul fuoco acqua, zucchero e cioccolato. Si mescola il composto per una decina di minuti);
non soddisfatta del risultato -la glassa m'è venuta opaca tanto per cambiare...- ho fatto nella torta grande dei ghirigori con il cioccolato fondente (sciolto a bagnomaria e poi messa in un cono di carta forno), mentre per la "Sacherina" ho provato la decorazione "classica".

Nel caso vogliate provare a fare questa o qualsiasi altra Sacher vi consiglio di non tenerla in frigo, altrimenti la glassa diverrà ancora più opaca -come si vede nell'ultima foto dopo un giorno di frigorifero...)
che dire, gli amici che l'hanno mangiata hanno detto che era buonissima, io proprio non riesco ad emettere un giudizio...


lunedì 1 marzo 2010

Le pardulas

Dolci poco dolci: ecco come posso descrivervi le pardulas.
La ricetta è di Asiul75 una delle cuoche più brave del forum alfemminile.it. Andate a vedere le sue...è quella la forma che avrebbero dovuto avere...
Abbiamo provato questa ricetta in occasione di un esperimento interattivo un po' di tempo fa. Come dicevo un dolce poco dolce caratteristico per l'intenso aroma di zafferano che personalmente non ho amato particolarmente, ma al contrario il mio ragazzo le ha gradite molto! questione di gusti!
Vi posto per comodità la ricetta di Asiul75


Ingredienti:
Per i dischetti di sfoglia:
300 gr farina
150 ml acqua tiepida
30 gr strutto o burro
1 pizzico di sale

Disporre la farina a fontana e lavorere con lacqua tiepida salata e lo strutto (o burro) ridotto in soffici riccioli. Stendere con un mattarello su una tavola asciutta e leggermente infarinata e ricavare alcuni dischetti molto sottili, del diametro di circa 8cm.
Per la farcitura:
1 kg ricotta
un cucchiaio di farina
3 bustine zafferano (io ne ho messe 2)
3 tuorli duovo
150 gr di zucchero (sostituito con 150 gr miele)
la scorza grattugiata di un limone

Lavorare con una forchetta la ricotta sul fondo di una terrina, ed aggiungere un quantitativo di farina sufficiente a fargli assumere una consistenza abbastanza compatta. ne basta un cucchiaio, a seconda della liquidita' della ricotta, la quantità può arrivare fino a 100 grammi.
Aggiungere i tuorli d'uovo, lo zucchero, la scorza di limone e lo zafferano.
Otterremo un impasto colloso, che andrà lavorato con una spatola per renderlo omogeneo. Ora con le mani perfettamente asciutte e leggermente infarinate, formare delle palline con un diametro di circa 4 cm.
Adesso adagiare al centro dei dischetti le palline di ripieno e pizzichiamo i bordi del dischetto, in modo tale che abbraccino la pallina di ripieno.
Bisogna alzare un bordino di un cetimetro e mezzo, pizzicando otto volte la pasta. Tenete presente che il volume dei dolci crudi, sarà lo stesso di quelli cotti, perché non devono lievitare.
Mettere in forno ben caldo a 180C e lasciarcele per 30 min.
Poi sfornare e lasciate raffreddare , una volta fredde spolverizzare di zucchero a velo.
Si possono anche congelare cotte, per poi mangiarle in futuro dandogli una leggera scaldata al forno.
Sicuramente le riprovero' magari sostituendo lo zafferano con un'altra spezia!

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